giovedì 27 luglio 2017

[COMMENTI] Il Padrino: L'impero dei Corleone


E' passato troppo tempo dall'ultima volta che ho scritto quattro righe qui sul Blog, stamattina appena sveglio mi sono trovato sul cellulare un WhatsApp firmato dalla Famiglia Corleone molto minaccioso: "Se non torni a scrivere con regolarità finirai in qualche blocco di cemento sul fondo del fiume Hudson!".

Il Padrino, gioco da due a cinque giocatori creato da quel pazzo furioso di Mr. Eric Lang (Blood Rage, The Others e molti altri) edito in Italia da Asmodee, ci catapulterà tra la fine degli anni 40 e la prima metà degli anni 50 nella New York "gestita" da Don Vito Corleone, capo di una famiglia mafiosa divenuta col tempo una delle più potenti organizzazioni criminali. 
Ogni giocatore dovrà gestire al meglio loschi traffici riciclando, appena possibile, il denaro che guadagnerà da estorsioni e lavori molto poco morali.

Le meccaniche sono le classiche del piazzamento lavoratori, maggioranze e collezione set in funzione delle carte lavoro che dovremo completare.

Partiamo dal primo punto, la componentistica: nulla da ridire, le miniature sono davvero ben fatte, i cartoncini dei vari tasselli spessi e ben strutturati, il tabellone solido ma forse un pelino poco chiaro in alcuni punti (specialmente quando si devono calcolare le maggioranze seguendo le adiacenze delle miniature), le valigette di ferro per poter contenere i soldi sono davvero meravigliose e anche il packaging è davvero di livello, ci sono mille scomparti ben suddivisi per contenere qualsiasi cosa.


Il gioco mi è piaciuto molto, non grido al miracolo ma devo dire che fa bene il suo lavoro.
E' un gioco duro e cattivo, l'interazione è ai massimi livelli e gli sgambetti con annessi colpi di scena sono dietro l'angolo.
Non è facile creare un piano da seguire tutta la partita, ogni atto (Il gioco è diviso in quattro atti suddivisi a loro volta in cinque sotto fasi) vi sbatterà in faccia talmente tanti ribaltamenti di fronte da dover creare una nuova strategia che andrà massimizzata nel migliore dei modi.
Alcune carte lavoro, una volta completate, risulteranno davvero bastarde: quando giocherete la prima partita e gli avversari ve le vomiteranno addosso proverete una strana sensazione di impotenza e di rabbia. Veder distruggere totalmente quello che, con molta fatica, avete tentato di costruire non è bello.
Preparatevi quindi a prendere pugni nello stomaco e a farvi malmenare a destra e a sinistra.
Ricordate sempre di non giocare assolutamente questo titolo con persone poco inclini all'interazione: il rischio di "amicizia compromessa" è davvero molto alto.


Lo abbiamo provato in cinque e la durata è stata di 150 minuti compresa la spiegazione.
L'ambientazione al tavolo è stata percepita in maniera forte, il fatto di dover riciclare i soldi da mettere nella propria valigia e quindi lontani dagli occhi "indiscreti" di Don Vito, l'utilizzo delle carte merci illegali (armi, droga, superalcolici e denaro insanguinato) , la possibilità di pagare tangenti a personaggi di spicco di New York (Capo della polizia, Sindaco e molti altri) per poter avere grossi aiuti e infine lo svolgersi delle guerre territoriali fra le più importanti Famiglie mafiose dell'epoca rendono questo titolo capace di trasformare i giocatori in perfetti delinquenti d'altri tempi.