lunedì 23 febbraio 2015

[COMMENTI] Grog Island, ecco dove voleva fuggire Willy L'orbo!

A Gerenzano uno dei famigerati membri della banda "Meeples" è appena evaso dalla prigione locale, fuggendo su una Jeep 4×4 insieme al fratello "MaxT" e alla loro madre "Dada Critica", inseguiti dalla polizia.

A Saronno Gimbo va a casa di Seriale e Mastro; poco dopo si uniscono a loro anche Corvaccio, ghiottone e loquace, che ha appena assistito all'inseguimento, e Poncio, dallo spiccato talento inventivo, preso in giro dagli altri come "Bronciosauro".

I ragazzi trovano, tra i materiali che il padre di Seriale e Mastro ha usato per allestire il museo della città, una misteriosa mappa geografica in lingua spagnola ed uno strano medaglione. Gimbo cerca di tradurre la mappa, appartenuta ad un esploratore di nome Agzaroth, dato per scomparso durante la ricerca del tesoro di un famoso pirata che aveva imperversato nella zona, Jello l'Orbo Daltonico.

Il gruppo è amareggiato perché di lì a poco le rispettive famiglie, come molte altre, dovranno abbandonare le loro case: due imprenditori intendono comprare la zona circostante per costruire un grosso centro commerciale che venderà solo ed esclusivamente giochi come Risiko, Taboo, Trivial e Monopoly.
Decidono allora di seguire la mappa per dare una svolta alla loro vita: trovando il tesoro del pirata  potrebbero pagare i perfidi imprenditori e riuscire a rimanere a Saronno e scongiurare la minaccia dei "Giochi da Tavolo Farlocchi".
Intrappolano allora Mastro alla poltrona del soggiorno con la scusa di contare i dadi di Quarriors, gli sgonfiano le gomme nuove della bici e scappano in sella alle loro.

La banda "Meeples" si serve di un vecchio ristorante abbandonato sulla provinciale Saronnese per nascondersi e falsificare le banconote del Monopoly; nei sotterranei del ristorante tengono incatenato Rozzilla, il loro fratello deforme, e in una cella frigorifera anche il cadavere di uno degli agenti della polizia municipale che si erano messi sulle loro tracce.
È proprio al ristorante che i ragazzi arrivano, seguendo le indicazioni della mappa.

Dopo un primo incontro con la banda, durante il quale fingono di essere lì quasi per caso, sono raggiunti da Mastro insieme a Setta la cheerleader, e alla sua amica lentigginosa e occhialuta Stregatta.
Tornati al ristorante, approfittando di un allontanamento dei malviventi, scoprono un cunicolo sotto la griglia di un camino.
Il gruppo lascia in superficie Corvaccio, bloccato nella cella frigorifera insieme al cadavere.
Corvaccio viene in seguito scoperto dalla banda, che lo mette sotto torchio per capire le vere intenzioni dei ragazzini, e rivela tutto, ma riesce anche ad avvisare la polizia e a farsi amico, dopo lo spavento iniziale, il fratello deforme.

Nel frattempo, in una galleria scavata nella roccia, i restanti Boardzgamers scoprono lo scheletro del ricercatore scomparso; durante tutto il tragitto si trovano poi di fronte a trappole e marchingegni che li ostacolano e da cui si salvano con coraggio e abilità.

Il gruppo raggiunge il galeone in un lago sotterraneo. Come previsto, sulla nave, oltre ad esserci montagne di tesori, ci sono gli scheletri di Jello l'Orbo Daltonico e della sua ciurma, tutta sterminata dal pirata che non voleva condividere l'oro con i suoi sottoposti.
Appaiono poi Mamma Dada Critica, TehoO e MaxT e, come in un vecchio film di pirati, cercano di gettare i ragazzi in mare. A salvarli arrivano però Corvaccio e Rozzilla.
La fuga, aiutata anche da alcuni candelotti di dinamite rinvenuti in precedenza, impedisce loro però di impadronirsi del tesoro.

Una volta tornati all'aperto i Boardzgamers incontrano sulla spiaggia i genitori, i quali hanno contribuito alla loro ricerca insieme alla polizia dopo una telefonata di Corvaccio. Li raggiungono a quel punto anche gli imprenditori per costringerli finalmente a firmare. Proprio all'ultimo momento però Seriale trova in una tasca del giubbotto un sacchetto con delle pietre preziose (l'unica parte del tesoro che sono riusciti a prendere) e una mappa per Grog Island; contemporaneamente riappare la banda “Meeples” (che viene subito arrestata) e il galeone, ritornato in mare in seguito alle esplosioni.
Con queste gemme preziose i genitori potranno quindi riscattare le case!
La città di Saronno continuerà ad esistere mentre i giochi da tavolo farlocchi scompariranno per sempre!
Un ringraziamento ai Boardzgamers che hanno salvato ancora una volta l’umanità!

Rimane però una domanda in sospeso….dove sarà Grog Island e perché mai Jello l’Orbo Daltonico voleva andarci?!


In questo gioco vestiremo i panni di alcuni Pirati ormai prossimi alla pensione che hanno deciso di investire i loro averi sull'isola di Grog.
Qui dovranno aprire e gestire al meglio diverse attività: dai classici bar che organizzano gare di sputo a negozi di cappelli, di bare, di gambe di legno e di molti altri articoli "particolari".
Personalmente l'ambientazione l'ho sentita molto, il richiamo a Monkey Island è stato immediato e la cosa non ha potuto che farmi piacere.
Anche la grafica l'ho trovato meravigliosa, tutti quei colori e illustrazioni hanno aiutato ad immergermi nel cuore del gioco.

Gioco d'aste con spruzzatina di bluff che era da tanto non giocavamo, la meccanica della gestione dei dadi l'ho trovata molto ben congegnata e di facile apprendimento.
Regole chiare e snelle permettono a questo titolo di essere giocato anche da persone non esperte, diciamo un ottimo entry level fra giochi semplici e più complessi.
Con questo però la profondità non è per nulla "banale", anzi, si è sempre sul "chi va la" per cercare di anticipare le mosse avversarie cercando di ottimizzare al meglio il capitale a nostra disposizione.
Ottima a mio modo di vedere anche la possibilità di poter guadagnare risorse perdendo l'asta, in questa maniera si ha ancora più "titubanza" nel capire se valga o meno spendere tutte "quelle monete" per portare a casa le ricompense che l'incanto offre.

Lo abbiamo provato in quattro giocatori (il massimo) e devo dire che la partita comprensiva di spiegazioni non è andata oltre i 90 minuti.
La componentistica è ben fatta, il tabellone è chiaro e spazioso mentre le carte obiettivo sono molto intuitive.


Ovviamente  la fortuna è presente ma viene mitigata dalle carte pappagallo e dalla possibilità di pescare carte obiettivo durante la partita.
In conclusione, un gran bel gioco, fresco e con alcune dinamiche che non avevo mai visto prima.
La prossima volta che verranno amici e mi chiederanno di provare un titolo un pelo sopra a Ticket To Ride, butterò sul tavolo Grog Island, sarò sicuro di fare un figurone!



lunedì 16 febbraio 2015

[COMMENTI] Kingsburg Festival? Sto caXXo!


No dai ragazzi non potete venirmi a dire che Kingsport Festival è un clone spudorato di Kingsburg!
Fate i seri per favore, che si assomiglino in alcune meccaniche senza ombra di dubbio ma da qui a dire che sono lo stesso gioco no!
Anzi, chi abbia mai pronunciato un'eresia del genere si sciacqui immediatamente la bocca!

Kingsport ha una sua identità, una sua profondità e una sua anima.
Nel confronto con Kingsburg vince a mani basse, senza alcun tipo di dubbio.


A me è piaciuto davvero tanto, un gran gioco che è riuscito a tenermi incollato alla sedia come non succedeva da tempo.
Insieme a me l'hanno provato i cultisti Jello, Poncio e Setto.
Di seguito potete trovare i loro commenti e le loro sensazioni.



JELLO

Qualche sera fa ci siamo ritrovati in sede come al solito; presenti all’appello oltre al solito Rozz, io, Poncho e una new entry, almeno per me che ultimamente sto latitando.
 Ovviamente il passo iniziale è la scelta del gioco, scelta che si compie come sempre, basandoci su criteri di selezione ormai ben oliati e quantomai efficaci.

Poncio: “Giochiamo a questo”
Rozz: “No a quest’altro”
Poncio: “Ma sempre a quello che vuoi tu?”
Rozz: “Ma se l’ultima volta hai deciso tu per Hyperborea”
Poncio: “Ma cosa stai dicendo?! Allora me ne vado”
Rozz“: E allora tu non sei più mio amico”
Poncio: “Ti levo l’amicizia su Facebook”
Rozz: “A sì, e io ti rigo la macchina”

Dopo una ventina di minuti così, poco prima di sfoderare le lame, Rozz di solito mette sul tavolo il gioco che aveva scelto, dicendo “Va bene, mi arrendo: giochiamo a questo”. Nessuno ci fa caso e si inizia a giocare a quello.

Stavolta la scelta è caduta su Kingsport Festival un … piazzamento … dadi … chiedetelo agli esperti che tipo di gioco è ;)

Chi non ha mai letto un libro di Lovecraft? Chi non si è alzato di notte urlando, dopo aver sognato Cthulhu?
Io. Ammetto la mia ignoranza: non ho mai letto nulla di suo e il primo pregio di questo gioco è quello di avermi dato l’ispirazione per il prossimo libro da leggere.

Venendo al gioco: Poncio spiega le regole in un lampo, e in un attimo la plancia è pronta; poche regole, ben scritte e che non lasciano dubbi e un setup davvero facile e veloce.
Lo spazio occupato dal tabellone è molto, e a mio avviso la grafica è un po’ pensatuccia ma del resto deve pur ricreare l’atmosfera. Dadi, carte, cubetti e tutto il materiale mi è parso davvero ben fatto; giusto il font utilizzato per le carte è un po’ di difficile lettura, ma in compenso è davvero bello.

La meccanica di gioco ricorda Kingsburg che non mi era piaciuto granché; questo invece mi ha fatto davvero divertire.
La mia proverbiale sfiga con i dadi non è cambiata (primo tiro: 4 con tre dadi …) ma a differenza di Kingsburg qui si riesce a combinare tanto anche senza fare i numeri rollando i d6. Nonostante i miei pessimi tiri infatti, non mi sono mai sentito frustrato e sono sempre riuscito a stare subito dietro o poco davanti agli altri.

Ci giocherei ancora? Direi proprio di sì; gioco promosso senza se e senza ma: è riuscito dove Kingsburg ha fallito.

PONCIO

« Era già vecchia quando Babele l'antica sorgeva;
e non si sa quanto a lungo ha dormito nel cuore del colle
ove i nostri picconi insistenti frugando le zolle,
i suoi blocchi di pietra portarono a luce primeva.
V'erano grandi locali e ciclopiche mura
e lastre spaccate e statue scolpite
di esseri ignoti vissuti in ere perdute,
di molto più antichi del mondo ove l'uomo dimora.
Poi trovammo quei gradini di pietra gettati
verso un antro sbarrato da una lastra assai forte
che forse serrava un oscuro rifugio di morte
dove eran racchiusi antichi segreti e graffiti.
La strada ci aprimmo... ma atterriti dovemmo fuggire
quando udimmo dal basso quei passi pesanti salire »
H.P. Lovecraft, forse il più grande scrittore Horror dopo Poe.

Onestamente un po' infastidisce vedere i vani tentativi di "vestire" alcuni GDR con elementi del mondo lovecraftiano..non solo perché cosa ardua e forse impossibile...chi ha letto qualcosa dell scrittore di Providence sicuramente capirà quello che intento.

Perdonate il mio piccolo sfogo, ma ultimamente quando mi trovo davanti a un gioco dove compare la scritta H.P.Lovecraft, Cthulhu, nomi di racconti vari ecc, la mia attenzione volge altrove. E sinceramente quando mi si è parato innanzi questo nuovo titolo, lo spirito è stato il medesimo.

Ma veniamo al dunque, non mi dilungherò in analisi di meccaniche, aspetti tecnici, ecc ecc...non ne sono capace e odio i "professori" di turno, che si lanciano in improvvisate recensioni, preferendo condividere le mie sensazioni di gioco, e non fare un decalogo dei pro e dei contro.

Beh che dire ragazzi, per ora avrò fatto una decina di partite e mi piace, e molto anche!..ho avuto modo di provarlo in 3,4 e 5 giocatori e mi sono sempre divertito. Sempre attento alle mosse dei cultisti rivali e al prossimo grande antico che avrei evocato. L'ambientazione anche qui è "un vestitino confezionato" che sicuramente non mi ha fatto calare nel mondo di Cthulhu ma le citazioni del racconto dove compare la creatura evocata riportate sul retro della stessa carta divinità è stata quella piccola ciliegina che mi ha deliziato alquanto. Ci sono dadi da tirare per determinare l'ordine di turno ed evocare gli Antichi, "domini" (risorse) da accumulare per espandere il proprio culto, resistere all'incursione di ispettori troppo curiosi ed avventati...un mix che mi è piaciuto molto. Vedere il giocatore al tuo fianco che ti sottrae la divinità tanto bramata e rovina i tuoi piani espansionistici mentre già tu organizzi il modo per fargliela pagare nei turni successivi sono elementi che ho apprezzato molto. Seppur non ci sia interazione diretta con gli avversari qualche "bastardata" che genera un reciproco scambio di insulti viene sempre fuori nel corso della partita. 
Non ho avuto difficoltà ad assimilarlo, ne tanto meno a spiegarlo ad altri.

Concludendo..mi sono divertito, non mi sono stufato, mi è piaciuto!

Yog Poncio


SETTO

E' un sabato mattina freddo e piovoso, il lavoro di sabato scarseggia sempre, appollaiato sullo sgabello fisso sfrecciare le auto dalle finestre del capannone.
Una dietro l'altra passano infrangendo i limiti di velocità, creando in me uno stato di catalessi.
Sarà dovuto a quello oppure alle poche energie del sabato ma, tra una macchina e l'altra ho intravisto nel riflesso della finestra la faccia di Rozzilla. Il suo viso si scorgeva a malapena, solo le bianche labbra erano visibili, il resto era nascosto da una cappa nera come la morte. Mi INVITAVA a scrivere 4 righe su Kingsport Festival.
Io ammaliato dalla sua voce ho iniziato a scrivere.
 
Ero curioso di provare Kingsport, lo avevo a casa da circa un mesetto ma vuoi problema di tempo e problema logistico (il mio tavolo della cucina non è abbastanza grande) non ero ancora riuscito a provarlo.
Avevo letto solo il regolamento, e alla prima lettura lo avevo trovato "SIMILE" a Kingsburg, quindi solo la prova su strada mi avrebbe fatto capire quale nuova miglioria e esperienza di gioco Chiarvesio e Santopietro avessero infilato nel box.

Effettivamente il gioco sin dai primi turni mi è subito apparso chiaro, la componentistica è simile al predecessore..naturalmente questa è in chiave Lovercraft.. il tabellone in principio mi è apparso confusionario, (va a sostituire la tabella personale degli edifici di kingsburg) ma da metà partita in avanti non è stato più un problema..almeno per me.

L'esperienza di gioco è stata sicuramente positiva, durante e dopo la partita nessuno è apparso affaticato, personalmente ho provato diverse sensazioni positive. 
La gestione del dado che già nel titolo medioevale mi aveva colpito ti porta sempre a fare dei ragionamenti profondi MA che non creano uno stato di catalessi, qui forse ho riscontrato la prima miglioria data dal buon e interessante bilanciamento dei doni(con alcuni risultati hai la possibilità di scegliere tra diverse combinazioni).

Altra miglioria azzeccata è stata mettere le "carte evento" hanno dato al gioco una notevole longevità, e una goccia di ambientazione e "STORIA".

Concludendo il gioco mi è piaciuto molto, naturalmente sono arrivato ultimo ma non importa, perchè ho capito dove ho sbagliato,e ancora più importante ho trovato le risposte che cercavo in questo gioco. 
"Consigli: se siete dei cultisti che vivono sul filo della follia, e il vostro desiderio è infestare la chiesa della città fatevi due conti, da un lato si prospetta per voi il rischio di una sconfitta ma dall'altro una forte soddisfazione personale".
Io naturalmente ho preferito la seconda.  

Un ringraziamento va al sempre ospitale Rozzilla al bravo e preciso oratore Poncio e per concludere a Jello un nuovo amico e ottimo giocatore(DALTONICO).      



In conclusione il gioco è piaciuto molto a tutti, al termine della serata eravamo gasatissimi tant'è che (Come vedete nella foto sopra) per festeggiare ci siamo fatti una tirata di......zucchero a velo!
Il Setto, in vista del carnevale,  ha portato le chiacchiere e il buon Poncio ha pensato bene di rovesciarle sul gioco per battezzarlo.


Se qualcuno dovesse mai dirvi : "Ma è vero che Kingsburg è uguale a Kingsport?" voi sentitevi liberissimi di rispondere "STO CAXXO!".



martedì 10 febbraio 2015

[COMMENTI] Libertè, quando un vampiro è seduto al tavolo!


Avete presente quando sai di conoscere una persona ma non l'hai mai vista?
Ecco, la serata che sto per raccontarvi è stata una cosa del genere.

E' da qualche tempo che ho avuto la malsana idea di entrare a far parte del gruppo di WhatsAp della Tana dei Goblin; malsana perché la batteria del cellulare si è praticamente dimezzata e le sedute sul gabinetto sono diventate interminabili vista la mole di messaggi ad ogni ora del giorno e della notte.
Tutto ciò però è bellissimo perché ti permette di conoscere virtualmente un sacco di appassionati, di persone che alla fine hanno i tuoi stessi problemi quotidiani ma che in fondo possiedono la tua stessa malattia: i giochi da tavolo.

E' da un po' che c'è in ballo di organizzare una serata con Kenparker ma per impegni vari non siamo mai riusciti ad incontrarci. 
Sembra però che venerdì sera saremo liberi entrambi quindi scatta l' "appuntamento al buio"! 
Contatto Enzo (Altro Goblin) e ci accordiamo per il genere di giochi da portare.
Saremo in tre, un numero "insipido" per i titoli che vogliamo provare.
Ken però ha una magnifica idea: perché non chiedere a qualcuno del gruppo di WhatsAp se è disponibile per una giocata?
Rispondono all'appello il GrandeMu, Morg e Ghavriel.
A sentire Morg la tensione è palpabile, lui non conosce nessuno dei presenti o meglio, li conosce tutti ma virtualmente.
La sua paura più grande è quella di essere rapito e seviziato mentre giochiamo ad un bel gioco in tavola, magari Love Letter!
Cerco di rassicurarlo dicendo che amiamo solo German Games ma questo credo lo abbia ulteriormente spaventato! 

I primi ad arrivare sono Kenparker e Ghavriel rispettivamente in modalità Babbo Natale ed elfo aiutante: trascinano un grosso sacco pieno zeppo di giochi!
Arriva poi il GrandeMu, quando lo vedo scendere dall'auto mi casca la mascella: ODDIO, UN VAMPIRO!.
La sua lunga chioma, la sua pelle pallida e i guanti che indossa non lasciano dubbi: devo chiamare subito Blade!
Da dietro il muro di cinta vediamo far capolino Morg, era nascosto e ci stava spiando, voleva capire se fidarsi o meno....
Poco dopo arriva anche Enzo, la compagnia dell'anello è al completo, possiamo cominciare!

 

Ken ci spiega Libertè, gioco di maggioranze con controllo territorio del mitico Martin Wallace.
Dovremo posizionare alcuni tasselli in legno (rossi, blu o bianchi) sulle varie province a seconda delle varie carte che abbiamo in mano e poi posizionare il segnalino del nostro colore sopra la pila per identificare che sia la nostra giocata.
Quando tutti i segnalini di un colore sono stati piazzati finisce il turno e si conteggiano i punti.
Spiegato così non rende giustizia ma, come ben sapete, su questo blog non si parla di "tecnicismi" (Non siamo capaci) ma di sensazioni, di feeling con il gioco.
Per quanto mi riguarda ho capito il "giro del fumo" alla fine del secondo round, prima sono rimasto abbastanza spiazzato!
E' un gioco a mio modo di vedere molto interessante ma che va assimilato con più partite, non è assolutamente un gioco da proporre a persone alle prime armi.
Credevo di digerirlo più in fretta invece mi è stato indigesto fino a metà partita dato che non ha come punto forte l'immediatezza.


C'è da dire anche che "Libertè" trasforma decisamente le persone, da timide e timorose ad arroganti e presuntuose!
All'inizio tutti sembravano impauriti nel dar fastidio agli altri giocatori ma dopo un primo turno si è scatenato un putiferio!
Addirittura Ghavriel che sembrava il più pacato e tranquillo di tutti, ha tentato di mettere le mani al collo a Ken cercando di strappargli i capelli (Quali!?)!
Io invece sono andato sul sicuro e ho tentato di strappare i capelli al GrandeMu, mossa alquanto più facile!
Insomma, in conclusione a me il gioco è piaciuto, devo ammettere di avere un debole per Wallace (Discworld mi fa impazzire) perciò credo di non essere proprio obbiettivo nel giudizio.
Lo rigiocherei volentieri magari tenendo un altro colore, il rosa mi ha davvero reso triste!.
Componentistica non da urlo, anche le carte non sono il massimo e il tabellone potrebbe essere uno dei più tristi mai visti nella storia ma nell'insieme il tutto "fa il suo dovere"!. 


Anche se l'ora è tarda decidiamo di buttarci su "The Resistance: Avalon".
Spiega il regolamento sempre Ken (Che sarà il cicerone della serata) in maniera perfetta, lineare e professionale!
Voci di corridoio dicono sia il miglior insegnante di questa "disciplina": RuleMasterMan!
Anche qui ci si scanna alla morte, l'arroganza serpeggia ma il gioco scorre veloce e senza intoppi. 
Un magnifico party game che da il meglio di se in tanti giocatori (Massimo 10).
Ci si divide in due fazioni (Buoni, fedeli a Re Artù e cattivi fedeli a Morder) e si tenta, fra intrighi ed alleanze, di portare a termine un tot di missioni.
Il gioco fa della semplicità il suo punto di forza, riesce a coinvolgere e creare molta ambientazione.
Va giocato con il gruppo giusto, quindi assolutamente non come la tavolata di questa particolare serata! Giocarlo con un Vampiro è improponibile, crea troppo squilibrio vista la sua abilità di lettura nel pensiero! 


Non contenti buttiamo sul tavolo un altro gioco: Coup!
Non lo conoscevo e me ne sono innamorato perdutamente! 
Altro gioco di bluff ma che porta l'arroganza a livelli mai visti, vedere Morg pugnalare ripetutamente Ken sul finale è stato qualche cosa di epico! 
Non so neanche io come fare a spiegarvi le regole, se vi interessa vi lascio una perfetta recensione da parte di Giochi sul Nostro Tavolo:

http://pinco11.blogspot.it/2013/05/recensione-coup.html

Fidatevi, se doveste trovarlo e sapete di avere il gruppo giusto prendetelo assolutamente, vi farete di quelle risate titaniche e, purtroppo, anche lividi titanici!

Che dire, una magnifica serata!
Sembrava davvero ci conoscessimo da sempre, l'atmosfera è stata perfetta in pieno stile "Gruppo di WhatsAp" carica di risate, sfottò e amicizia.

L'unica nota stonata di questo incontro, che devo scrivere per forza per mettervi in guardia, è che mentre ci salutavamo ho visto Morg con il bavero della giacca abbassato e due buchi sul collo....
Spero di riuscire a salvarmi la prossima volta, che sia rimasto solo io l'unico umano!?