mercoledì 17 settembre 2014

[PENSIERI] Space Hulk, Battlelore e Pochi Acri di Neve: Tu Players is megl che uan?


Ho sempre odiato i titoli esclusivamente per due persone.
Non so perché ma ho sempre considerato l'arte del gioco in scatola una cosa da condividere con più persone, un intreccio di tante gambe infilate sotto lo stesso tavolo.
Come sempre mi succede però ho dovuto rivedere il mio pensiero, complice il fatto di aver giocato durante le ferie in maniera frammentaria con persone in attesa del fatidico giorno della partenza.
Le serate sono passate praticamente sempre "a coppia" e devo dire che la cosa non mi è affatto dispiaciuta.

E' un giocare più "rilassato", meno competitivo e più  personale.

Si riesce a ragionare di più sulle mosse da compiere e si riesce ad analizzare meglio il gioco nelle sue meccaniche più particolari quasi come se stessimo giocando ad un collaborativo.

Questa visione può sembrare troppo "spirituale" ma è davvero ciò che ho provato, un'esperienza strana ma di totale relax.

Non voglio nascondere che quando ho bisogno di staccare la spina e di non pensare a nulla mi siedo da solo intorno al tavolo di gioco e, immerso negli scaffali pieni zeppi di scatole, studio regolamenti con partite "allo specchio" (Chiamiamo così il test in solitario simulando il gioco di più persone).
Una volta scoperto questo nuovo mondo ho deciso di provare a prendere giochi "corposi" ma solo ed esclusivamente per due giocatori.



Pochi acri di neve l'ho acquistato principalmente perché amo moltissimo i giochi di Martin Wallace e perché ho un "debole" per Asterion. Ho letto mille commenti positivi su questo gioco e il "colpo di grazia" l'ho ricevuto da Martins, un lettore del nostro blog.
Curiosissimo di provarlo e di farmi rapire dalla magia fuoriuscita aprendo la scatola guardando le immagini raffigurate sulle carte e sul tabellone.

Ho deciso inoltre, dopo aver letto e riletto l'articolo del Normanno sul suo BLOG , che volevo assolutamente un gioco alla Memoir '44 ma ambientato nel mondo Fantasy....e cosa c'è di meglio che il magnifico Battlelore?
Da poco è uscita la seconda edizione tradotta in Italiano, anche qui la componentistica è da URLO, le miniature sono qualche cosa di titanico e il genere di gioco, ne troppo easy ne troppo complesso, è perfetto per quello che cercavo.
Ho avuto modo di vedere alcuni wargames sicuramente più "power" e seri di questo ma solo la visione del manuale con "millemila" pagine mi ha sempre fatto uscire ettolitri di sangue dal naso e dalle orecchie.


Inoltre, girovagando per il sito della Games Workshop, mi sono imbattuto nell'articolo che promuoveva l'uscita della quarta edizione di Space Hulk.
Mentre i miei occhi increduli non si staccavano dal monitor ho immaginato immediatamente di avere fra le mani la scatola di questo capolavoro che ha spopolato ormai da "qualche anno".
Signori ma vi immaginate, finalmente potrò coronare il mio sogno, andare in spedizione assieme ai Marine Spaziali e combattere orde di orrendi xenomorfi!
Ovviamente dovrò portarmi una spada laser e una pala di "Snowdonia" per essere sicuro di uscirne vivo!
Questi tre acquisti (compulsivi) sono pronti per essere giocati (spero al più presto) e, ovviamente, per essere commentati su queste pagine.

Una cosa però mi attanaglia lo stomaco, cosa ne pensate voi del gioco a due? Avete provato le stesse sensazioni?
O sono impazzito di colpo?


giovedì 11 settembre 2014

[COMMENTI] Eclipse, fate spazio!


"Ora basta però, un altro gioco con i dadi? Ma cosa ho scritto in fronte, gioconda-di!?".

"Tranquillo, servono solo per i combattimenti!".

"Bella roba, ma lo volete capire che i dadi non devono esistere? Quando ero piccolo mi hanno sempre insegnato che Dio non gioca ai dadi, gioca ai german! (cit.)".

Iniziamo il setup (per cinque giocatori) e rimango scioccato dalla mole di componenti che la scatola rigurgita quasi fosse stanca di contenerli.
Che bello, ci sono cubetti e segnalini in legno, i classici esagoni e.......
I dadi!
Appena compaiono sul tavolo non resisto: corro a prendere un sacchetto di carta e comincio a respirarci dentro.
Sono terrorizzato, lo sapevo che prima o poi sarebbero tornati a farmi visita!
Terminiamo intanto la sistemazione delle plance giocatori e di tutto l'armamentario che serve per poter cominciare (Per la preparazione abbiamo stimato una 15ina di minuti scarsi).
Siamo in sei ma il Professor CLZ decide di spiegare e fare da tutor durante la giocata; questo perché quasi tutti alla "prima volta" perciò già terrorizzati dal fatto di non riuscire a finire la partita nemmeno in cinque.


Ok dai, parto subito dicendo che a me il gioco è piaciuto parecchio e vi spiego il perché: la gestione delle azioni è meravigliosa, il dover sempre pensare se stiamo spendendo troppo (Ogni azione costa soldi) crea quell'angoscia da "coperta corta" che mi terrorizza ma che alla fine riesce a far tenere sempre alto il livello di attenzione. Non riuscire a pagare i propri debiti vuole dire rimuovere i dischetti "proprietà" dai propri pianeti e perdere così abilità tecnologiche, materiali, soldi e punti vittoria.


Altra cosa molto bella è la gestione delle proprie navi spaziali.
Ognuna di esse ha un proprio scheletro base che può variare tramite implementazioni tecnologiche dedicate: cannoni al plasma, cannoni ionici, motori potenziati per muoversi più velocemente, scudi potenziati, malus o bonus per il tiro dei dadi in combattimento e mille altre "chicche" che riescono a rendere il gioco molto affascinante.
Una cosa però che ho notato è proprio la difficoltà di "assaporare" questi "upgrade" dato che nove turni passano in "fretta" e riuscire a dare profondità a questo aspetto potrebbe non esser facile.
Bella la gestione delle razze che riesce in maniera molto sottile e non invasiva a far variare la strategia di ogni giocatore: con le varie abilità speciali si hanno vantaggi/svantaggi che bisogna saper padroneggiare al meglio per uscire vittoriosi.
Ottima la componentistica, anche le miniature delle navi a me sono piaciute parecchio.
Cartoncini per esagoni, plance e tasselli sono di ottima fattura, spesso e robusto.


Cosa non mi ha fatto impazzire?
Ovviamente il tiro dei dadi durante i combattimenti,  la fortuna fa tanto la sua parte in questo frangente ma devo anche ammettere che i bonus/malus che si possono piazzare sulle proprie navi mitigano molto l'alea e poi, diciamolo, un pizzico di "pepe" quando ci si mena fa sempre bene!
Meravigliosa però la sensazione di "oddio ora mi rubano tutto" che nella seconda fase della giocata si sente particolarmente (Dopo che il piazzamento delle tessere è terminato)!
Conquistare un pianeta vuol dire si espandersi ma anche essere oggetto di molti attacchi nemici!
Quindi la difesa gioca un ruolo fondamentale in tutto ciò.
Anche il posizionamento delle tessere universo durante la fase esplorazione è abbastanza fortunoso tanto da essere, a mio parere, l'unico vero aspetto aleatorio difficilmente controllabile.


Dalla foto che potete vedere il nostro tavolo, che non è piccolo, era davvero risicato quindi consiglio di avere molto spazio da dedicare.
A livello di tempistiche ci stanno tutti i 40/45 minuti a giocatore scritti sulla scatola.
Scordatevi (In cinque) di giocare ad Eclipse in meno di 180/200 minuti.
Fidatevi però che questo gioco riesce ad essere molto più "light&small" di mattoni clamorosi come Twilight Imperium o Starcraft (Dado potresti farci un pensierino).
La discussione principale che è saltata fuori durante la partita riguarda il livello di scalabilità che forse andrebbe approfondita meglio.
Il succo del discorso è che Eclipse andrebbe giocato in 4 o in 6 visto che in cinque ha creato dei vuoti "di plancia" da parte ad alcuni giocatori.
Questo non rende "omogenea" la partita ma crea parecchie disuguaglianze.

La cosa che mi ha lasciato a bocca aperta riguarda le espansioni che riescono a far salire il numero di giocatori fino a 9!
Già una partita durerebbe almeno sei ore, ma immaginate che diavolo di tavolo servirebbe per contenere tutto?
Cercasi Ping Pong anche senza rete!

martedì 9 settembre 2014

[COMMENTI] Tzolk'in, il calendario dell'Ape Maya!



Come diavolo ho fatto a tenere sullo scaffale questo gioco senza mai provarlo?
Ok, è vero, è li da poco ma diamine, andava testato immediatamente!
Ad essere onesti ero molto titubante su questo titolo, non so perché ma credevo di trovarmi di fronte ad un "giochino" semplice e poco "emozionante".....mi sbagliavo CLAMOROSAMENTE!

Dopo una meravigliosa partita a Terra Mystica (Ve ne parlerò nelle prossime puntate) il buon Matematico Professor CLZ, guardandomi fisso negli occhi, mi domanda cosa ne pensassi del "calendario Maya" appoggiato li sulla mensola della libreria.

"Veramente non l'ho ancora provato, devo trovare l'ispirazione giusta per mettermi a studiare il regolamento ma non so se arriverà mai....".

Improvvisamente sento un dolore lancinante all'occhio e poi nebbia, non ricordo più nulla!
Quando rinvengo mi trovo spaesato al Pronto Soccorso.

"Che diavolo mi è successo?!" chiedo ad uno strano personaggio che mi da le spalle.

La figura si gira e noto che nelle mani stringe uno strano teschio di cristallo.
Non capisco, lo guardo meglio e noto che indossa abiti tipicamente "Maya".

"L'ira della potente divinità "Ape Maya" ti ha scagliato la miniatura della fortezza di Terra Mystica nell'occhio, stai attento a dire che non avrai mai l'ispirazione giusta per provare Tzolk'in! ".

E fu così che tutto ebbe inizio!


Grazie al mitico Professor CLZ che ha già diverse partite all'attivo (Ed è anche un abile "spigatore"!) riesco a evitare di studiarmi le regole, l'unica cosa che mi tocca fare è defustellare il tutto e montare gli ingranaggi sulla plancia.
Di che genere stiamo parlando?
Di un piazzamento lavoratori con gestione risorse.
Partiamo dicendo che i materiali sono molto ben fatti, il tabellone è chiaro ed efficace, si monta in maniera perfetta a mo di puzzle e il tocco di classe degli ingranaggi è davvero "tanta roba".
Degni di nota sono anche i segnalini "teschio di cristallo", Indiana Jones approverebbe.
Le meccaniche sono molto belle, mi hanno lasciato una voglia pazzesca di rigiocarlo!
Ci sono mille modi per fare azioni ma poche per cercare di fare punti., lavori e ti sbatti un casino ma alla fine vedi poca "rendita" a livello di punti vittoria.


Ora dico un'eresia ma mentre giocavamo, affascinato da quei "maledetti" ingranaggi che giravano, ho provato un senso di angoscia alla "Le Havre". 
Il cibo!
E' sempre lui che riesce a farmi "mancare il fiato" creando quella sensazione di acqua alla gola che da un lato mi fa "friccicare il sedere" ma dall'altro mi logora dentro.

Gli ingranaggi sono parte fondamentale del gioco, si gira la ruota principale di uno "scatto" (Due con una azione particolare) muovendo così i lavoratori su azioni diverse. Bisogna stare molto attenti perché tutto il tabellone si "evolve" e quindi c'è sempre da tenere sotto controllo la situazione ad ogni turno.
Mi è piaciuto molto pianificare tutte le mosse in questa maniera e dire: "No, non levo il puzzillo adesso,  lo lascio maturare ancora un po'!".

Lo abbiamo giocato in due e devo dire che scala perfettamente, curioso però di provarlo in quattro e vedere il delirio che si verrà a creare sulla plancia.
"Purtroppo" per le mie finanze ho visto che c'è in giro anche l'espansione che aggiunge il quinto giocatore e inserisce le tribù.
Sarei molto tentato ma per ora preferisco aspettare e vedere di padroneggiare meglio la scatola base.

Ragazzi se non lo avete mai provato correte da qualcuno che lo abbia e giocatelo PER FORZA, se amate il genere (come il sottoscritto) sono certo che ve ne innamorerete perdutamente.
Io mi sono preso una cotta talmente "potente" per questo titolo che ho deciso di investire "quattro soldi" e di costruire una plancia gigante con questi piccoli ingranaggi!

mercoledì 3 settembre 2014

[COMMENTI] Yunnan, un gioco che incentiva le tangenti!


Ma che bello questo Yunnan!
Un piazzamento lavoratori con aste e percorso.
Regolamento a parte (A mio parere alcuni punti fondamentali non sono stati scritti proprio al meglio, grazie alla mitica Rosa della Tana dei Goblin per i preziosi consigli) è stato un titolo che ho amato moltissimo.
Lo abbiamo provato in tre giocatori ( E' un gioco che si può giocare anche in due ma tenendo a testa un paio di colori quindi per me assolutamente da evitare) e ci siamo divertiti un sacco!
Siamo curiosi di provarlo in quattro ma "spaventati" di provarlo in cinque dato crediamo diventi troppo "ingestibile" e quindi si perdano di vista le strategie degli altri giocatori riducendo il tutto a coltivare il proprio orticello sperando a fine partita in qualche punticino in più degli altri per vincere.
In tre/quattro credo sia il numero perfetto per divertirsi.


Vado controcorrente e dico che a me l'ambientazione mi è piaciuta, sono riuscito a sentirla specialmente durante la fase di movimento.
Un german game bello corposo, zero alea e totalmente in mano alle nostre scelte.
Durante la partita ci siamo guardati in faccia spesso e, mentre si facevano calcoli sulla prossima mossa da eseguire, si rideva molto dato che non è proprio un genere di gioco "tranquillo" per serate soft.
Una cosa che ho amato TANTISSIMO è la divisione dei punti/soldi alla fine di un round: si può scegliere di trasformare le rendite guadagnate in monete, punti vittoria o fare un mix di entrambe le cose.
Questo al momento è stato spiazzante ed esaltante allo stesso modo!
Altra cosa che mi è piaciuta è la gestione delle aste; nella maggior parte dei giochi con questa meccanica non ho mai avuto la possibilità di rimanere "in corsa" così tranquillamente.
Mi spiego meglio, in Yunnan si ha la possibilità di spendere qualche cosa in più ma di eseguire lo stesso l'azione scelta durante questa fase (Asta) anche se non si è i vincitori cosa che, in altri titoli provati, era completamente opposta.


Questo personaggio che vedete raffigurato sopra è il più temuto e odiato "pezzo di legno" presente nella scatola!
E' l'ispettore che controlla le rendite dei giocatori. Dove la rendita è più alta lui arriva e fa danni!
La cosa che mi fa ridere e che mi richiama molto l'Italia è che se si possiede una struttura particolare, la casa del tè, possiamo decidere di invitarlo ad essere nostro ospite in maniera tale che si dimentichi delle nostre ricchezze e ci faccia il favore di chiudere un occhio!
Evviva la tangente, evviva IL MAFIOSO! ;)


Componentistica davvero di qualità, illustrazioni che fanno il loro dovere e prezzo abbordabile fanno di questo titolo una piccola "pietra preziosa" che non dovrebbe mancare nella libreria di un vero "German Gamer"!
La durata è stata calcolata indicativamente sui 150 minuti, spiegazioni incluse.
Interazione presente e a tratti "bastarda".
Se non lo avete ancora correte ad accaparrarvelo, la versione tedesca è perfetta vista la totale indipendenza dalla lingua.