giovedì 26 giugno 2014

[COMMENTI] Thurn Und Taxis, la saliva si sprecherà!


Come? Gestire la posta in terra tedesca?
Ustrega, non sono capace di maneggiare tutta quella carta senza spiegazzarla un pochetto!
Fossi in Italia non avrei problemi ma in Germania, tutti precisi e seri, verrebbero da me a lamentarsi con code infinite se gestissi gli uffici postali alla mia maniera!
No, non ci gioco a questo titolo, non ho voglia di finire arrosto come un bratwurst!!!
Come? Il Direttore delle poste sarà Hans Im Gluck in persona? Davvero?
Allora forse potrei anche pensarci, nutro una profonda stima nei suoi confronti!
Ho già fissato un colloquio con lui quando arriva? Ah, è già arrivato a cavallo di un maiale?
Arrivo subito allora, prendo una scatola di "Trajan" come "sciogli sale" e arrivo....

In Thurn und Taxis, gioco creato da "Mr. Puerto Rico e consorte", dovremo gestire in maniera impeccabile il nostro ufficio postale creando rotte "ad hoc" per il trasferimento di lettere, pacchi e quant'altro. Ogni rotta sarà visualizzata da coloratissime casette di legno che raffigurano le varie filiali postali.
La meccanica è di piazzamento su percorso con gestione del proprio mazzo di carte.
L'alea è presente ma non è fondamentale tant'è che per poter vincere si possono attuare più strategie.
Dato che dovremo, tramite le nostre carte percorso pescate, costruire tratte collegate fra di loro, risulta un pelo complicato all'inizio familiarizzare con i nomi delle città tedesche.
Alcune sono di difficile pronuncia e tutte le volte che ci siamo impegnati per chiamarle con il nome corretto sono partiti schizzi di saliva a mo di paracadute....non vi dico poi che fatica levare le casette incollate al tabellone!!!


Devo dire che ultimamente ho rivalutato moltissimo i titoli della Hans Im Gluck, veloci, snelli e abili nel coinvolgere un pubblico più ampio.
C'è da dire che ogni tanto, per respirare a pieni polmoni, intervalliamo con giochi più corposi e cazzuti ma credetemi, questo titolo vale la pena assolutamente di essere giocato.


Menzione d'onore anche per la componentistica, molto "teTesca" ma che a me fa impazzire.
Il tabellone è davvero molto bello, ogni volta che lo guardo mi mette malinconia e voglia di farla finita ma non so perché mi affascina tantissimo!
Inoltre le casette in legno mi richiamano sempre il logo delle mille agenzie immobiliari presenti nella mia zona.
Detto così sembra di avere la componentistica "Aiazzone" o "Mercatone dell'arredamento di Fizzonasco" all'interno della scatola ma con l'occhio "estroso" posso dirvi non essere così!
Al Rabbino andranno gli occhi indietro e schiumerà dalla bocca ma con un buon esorcista credo riusciremo a farglielo apprezzare.


In conclusione, che dire?
Bello, mi è piaciuto!
Semplice, senza fronzoli, adatto più o meno a tutti i giocatori, profondo e perché no anche bello "cattivello" in alcuni momenti....l'interazione c'è e a volte deve essere gestita accuratamente se non si vuole un sacco di sale nelle mutande!



[COMMENTI] Planet Steam


Dite la verità: chi non ha mai sognato di essere sopra un contenitore pieno di cristalli, sorvolando una città vittoriana, sospeso ad un cavo, sorretto da un dirigibile?
Nessuno?
In effetti nemmeno a Roz ispirava molto questo gioco: l’atmosfera steampunk non riscuote molto successo, ma dopo averlo provato, anche lui ha dovuto ammettere che il fascino è grande.

Io sono stato folgorato alla Play: mentre gironzolavo per gli stand, ho notato subito lo scatolone con il grosso dirigibile stampato sopra; la mia fantasia ha iniziato subito a galoppare.
Nessuno dei miei esperti accompagnatori però, ne aveva mai sentito parlare, e di spendere 60€ a scatola chiusa non mi andava molto.
Già in macchina al ritorno, cercavo su Internet informazioni, ovviamente con il mio portatile a vapore in mogano, con i tasti in ottone.

In Italia mi pare se ne parli poco, un po’ di più all’estero ma le recensioni che ho letto mi hanno convinto.
Due partite allo specchio per studiare le regole, ed eccomi una calda sera di giugno, con cilindro e monocolo d’ordinanza, a suonare il campanello di Rozz.

Si poteva lui far scappare un’occasione del genere?

Le spiegazioni sono state veloci: il manuale è in inglese (non so se ci sia la versione italiana, la mia è arrivata dalle ex colonie inglesi a bordo di un mercantile a carbone) ma è scritto molto bene e molto chiaramente.

Anche il setup è stato veloce e quando ho mostrato a Roz la ricca dotazione ... SLURP! E’ vero che il prezzo non è proprio economico, ma il contenuto della scatola è davvero entusiasmante. 
Il tabellone è in puro stile steampunk, quindi può piacere o no, ma è davvero curato nei minimi dettagli e contribuisce non poco all’immedesimazione.


Anche le carte mi paiono di buona qualità, anche se Roz subito ha detto “Io comunque le ricoprirei perché altrimenti si rovinano con l’uso … “ e bla bla bla.

La vera figata però sono le tank, ovvero le strutture grazie alle quali si producono le risorse. Sono tante, tutte in plastica, di ottima fattura e sono tutte componibili!
Vuol dire che quando comprerete un upgrade, prenderete un altro pezzo dalla riserva, e lo incastrerete nella tank base.
Troppo bello davvero! Soprattutto quando ho agganciato il primo supercharger, che solo il nome è un mezzo orgasmo, non sapete la soddisfazione!


Il gioco, come avrete a questo punto capito, si basa sulla produzione di vari tipi di risorse, sulla costruzione delle strutture necessarie alla loro produzione, nell’upgrade dei dirigibili che le trasportano e sulla loro compravendita sul mercato.
Quest’ultima parte è davvero ben fatta: il mercato reagisce alle vostre vendite e acquisti in modo semplice ma davvero accurato e verosimile.


In definitiva davvero molto bello; l’ambientazione è particolare (io l’adoro!) ma le meccaniche di gioco e il materiale sono davvero ottimi.
Consigliatissimo quindi!




martedì 17 giugno 2014

[COMMENTI] Finca non è un gioco da "maniaco"!


Domenica passata in famiglia, temporali e forti acquazzoni ci costringono a rimanere chiusi in casa.
Avete presente quei pomeriggi invernali dove tentate in tutte le maniere di vedere un Gran Premio svegli sul divano della suocera ma non riuscite nemmeno a tenere la testa alzata?
Ecco, la scena era simile,  mio papà stava per addormentarsi sulla poltrona con in braccio mia figlia mentre Margherita stava guardando l'ennesima puntata di "Maledetti Scarafaggi".
Ormai sappiamo le battute a memoria di tutte le 1.800 puntate ma a lei non interessa, ride sempre di gusto come se fosse la prima volta.
Io, dopo aver trangugiato titanici manicaretti che solo la mamma è capace di offrire, sono entrato in modalità Alien: la mia pancia stava per partorire un facehugger!
Mentre stavo per svenire definitivamente, con la coda dell'occhio intravedo la scatola di Finca.
Quel poco di cervello che non era ancora andato in ibernazione elabora la cosa e in men che non si dica decido di lanciare il "sasso":
"Chi ha voglia di una strepitosa partita a Finca?".
Mio cognato si alza dal letargo e curioso si siede al tavolo.
Il Babbo è titubante, ha paura sia un gioco di quelli da "maniaco" (Come ha soprannominato lui i giochi troppo complessi).
"Tranquillo Papà, so che sei rimasto scottato da Bruxelles 1893 ma questo è più facile!".


German game puro, un piazzamento lavoratori (I nostri contadini che raccolgono le classiche materie prime che nel gioco sono diversi tipi di frutta) con gestione risorse (Tramite l'utilizzo di alcuni carretti dobbiamo portare il nostro raccolto nelle varie città seguendo la richiesta del momento in maniera da fare soldi e quindi punti vittoria).
Molto carina la meccanica di piazzamento dei lavoranti, semplice da spiegare e d'effetto.


Bello anche il tabellone, colorato, chiaro e "vivace" (Vuoi dire che potrà piacere anche al Rabbino!? ).
L'ambientazione è un pelo appiccicata ma devo dire che "fa il suo mestiere". 
La durata è contenuta, in tre la partita è stata sotto l'ora, se non erro 45 minuti.


Nota di merito per la componentistica, i frutti sono tutti in legno e quando si hanno in mano danno davvero tanta soddisfazione.
Molto bella anche la plancia e tutte le tessere in cartone, davvero resistente e di qualità.
Che dire, questo Finca è stato un successone, una fiNCata!
Nella sua semplicità c'è davvero molta profondità, titolo divertente che può piacere a tutte le "fasce" di giocatori, dai più "babbani" ai più "maniaci"!

"Papà che mi dici, ti è piaciuto!?"
"Certo che si, bello, ho anche vinto! Voi appassionati non siete così maniaci allora.....".



lunedì 16 giugno 2014

[COMMENTI] Trajan, un gioco che ti "lubrifica" la vita!


Cavolo è oliato alla perfezione, potrei benissimo proporlo da me in ditta come lubrificante per le macchine a controllo!
Sciogliere qualche "trippolino" di legno nelle vasche di pescaggio e il gioco è fatto!
Per i più disperati potrebbe anche andar bene come lubrificante quando si ha nelle mutande un sacco di sale grosso che spesso ci infastidisce; Trajan riuscirebbe a far risollevare il morale e a far uscire qualsiasi persona dal classico "periodo buio" che a ritmi alterni ci assale nell'arco della vita.
Questo titolo è davvero una medicina portentosa.
Pensate che quando ho qualche incarico particolare da assegnare al lavoro o in associazione (Noi più che incarico "particolare" lo chiamiamo "dito in cxlo") mi presento con una scatola di Trajan nelle mani e il gioco è fatto!

Ieri sera (l'articolo è stato scritto un paio di settimane fa) è scoppiato il finimondo, fulmini e saette ruotavano e rombavano nel cielo.
Io ero in sede a riordinare il materiale (Forse per quello il cielo si è squarciato) per un evento di Soft-Air che affronteremo questo Week-End ad Ascoli.
Sarà duro, 24h ininterrotte dispersi nel nulla ma condiviso con sette persone speciali!
Sono sicuro vivremo un'avventura alla Goonies.

Suona il cellulare, è Jello che mi chiede se possiamo vederci dato che ha del sale grosso nelle mutande:
"Tranquillo, apparecchio subito un Trajan!".

 

Che meraviglia questo gestionale, gran gioco di maggioranze con piazzamento lavoratori.
Tanto di cappello a Feld che è stato davvero in gamba a partorire questo titolo!
E' anche vero che per arrivare a confezionare un prodotto del genere deve aver avuto un blocco gigantesco di sale grosso nelle mutande quindi ha tutta la nostra stima.


Come potete intuire guardando le foto il gioco è ambientato nella Roma del II secolo avanti Cristo e ovviamente l'imperatore Trajano ne è il capo indiscusso.
Noi dovremo cercare con determinate azioni (Senato, Porto, Costruzione, Arco di Traiano, Foro e Militare) di guadagnare i "classici" punti vittoria che ci permetteranno di vincere la partita.
I materiali sono molto belli e anche le meccaniche mi hanno lasciato molto soddisfatto.
Forse il manuale non è all'altezza del gioco nel senso che si deve rileggere parecchie volte prima di capire bene tutti i vari passaggi.


Una cosa importante e che ci tengo a sottolineare è il fattore difficoltà.
Ho letto in giro che sia difficile da "assimilare", da spiegare e che è adatto solo ed esclusivamente ad "Hard Gamers".
Per me non è assolutamente vero.
E' sicuramente difficile da padroneggiare e non è un gioco che in 40 minuti concludi ma credetemi, se l'ho capito io "al volo" possono capirlo tutti.
Quindi, se vi siete sempre spaventati nel vedere questa scatola (Che onestamente incute un certo timore), prendetela di petto, guardatela negli occhi e gridate "Io ti spiezzo in due!!!".